Reti e mezzi

Centro di controllo della metropolitana

Dove si trova e come funziona

La centrale di controllo è collocata presso la stazione di Brin, al di sotto della via di corsa della metropolitana tra l'imbocco della Galleria Certosa e la stazione stessa. All'interno della sala centrale, gli operatori possono controllare tutto il servizio ed il funzionamento della metropolitana, da Brin a Brignole ed anche le future estensioni. Il pannello di controllo, che domina la sala operativa, è stato installato da Ansaldo nel 2003, contestualmente all'apertura della tratta Principe - San Giorgio; esso è suddiviso in due parti: nella parte di sinistra è possibile controllare l'intero impianto di alimentazione della metropolitana che dalle cabine elettriche dell'ENEL a 15 kV passa per le sottostazioni elettriche (Brin, Principe e Brignole) e giunge alla linea di contatto, suddivisa in tre anelli. La parte destra del pannello di controllo fornisce invece la supervisione della circolazione sull'intera linea: sono schematizzate le sezioni di blocco che compongono la linea, ciascuna colorata in base alla possibilità di percorrenza della sezione (verde o rossa), ed anche i segnali di protezione e di partenza delle fermate che possono assumere i diversi aspetti (rosso, verde e giallo) e che il macchinista, a bordo del treno, vede di fronte a sé.

Nel pannello è visibile la posizione di tutti i veicoli circolanti, ciascuno contraddistinto dal proprio numero (01÷06, 11÷22 e 31÷37). Il sistema di sicurezza e di controllo della marcia del treno in uso sulla metropolitana di Genova è l’ATP (Automatic Train Protection) ed è composto da 2 sottosistemi. L’ATP verifica il rispetto dei limiti di velocità massima imposti in ogni punto della linea e in ogni istante dalle caratteristiche del tracciato e dalla situazione della circolazione. Tale verifica avviene sulla base di informazioni trasmesse da terra con continuità (sottosistema ATP continuo) o tramite antenne (chiamate boe) disposte in punti singolari della linea (sottosistema ATP discontinuo). Il primo trasmette ai treni costantemente attraverso le rotaie 5 codici ciascuno dei quali è associato a una velocità massima consentita al treno in quel momento e in quel punto. Tali codici variano in base alle caratteristiche del tracciato (per esempio nella curva da Brin prima di Dinegro la velocità massima consentita non supererà mai 30 km/h) e alla situazione della circolazione (occupazione o meno dei circuiti di binario precedenti il treno) e impongono al treno la velocità massima consentita necessaria per evitare collisioni, visualizzandola in cabina di guida. In caso di assenza del codice (ad esempio per un guasto) il sistema ATP impone al treno di frenare automaticamente, provocando l'arresto nel minor spazio possibile.

  • 01
  • 02
  • 03
  • 04
  • 05
  • jquery image gallery
  • 07
slider html by WOWSlider.com v8.1m

Il secondo è di tipo discontinuo e, attraverso una comunicazione elettromagnetica tra le boe posizionate lungo i binari (tra una rotaia e l’altra) e le antenne a bordo del veicolo, fornisce informazioni sulla marcia del treno, come il punto di arresto lungo le banchine delle stazioni (la cosiddetta "fermata a bersaglio"), il lato su cui si devono aprire le porte (poiché alcune banchine sono centrali mentre altre sono laterali) e la fine dei binari (a Brin e Brignole, punti che il veicolo ovviamente non può mai oltrepassare). Una caratteristica tipica del sistema MetroGenova è l’assenza dei segnali alti luminosi lungo la linea. La condotta del macchinista avviene sulla base delle informazioni trasmesse dal sistema di ripetizione continua dei codici di velocità (ATP continuo), visualizzate sul cruscotto della cabina di guida. Segnali alti luminosi sono previsti unicamente in corrispondenza delle banchine delle fermate, e come segnali di protezione e partenza nelle stazioni. A questi ultimi sono associate delle boe collegate all’ATP discontinuo.
Analogamente al caso ferroviario, ai fini dell'esercizio si possono distinguere stazioni e fermate: sono stazioni quegli impianti nei quali è possibile modificare la circolazione dei treni (ad esempio per mezzo del passaggio dal binario di destra a quello di sinistra); nelle fermate vengono espletate esclusivamente le operazioni di salita e discesa dei passeggeri. Sono stazioni: Brin, Dinegro, Principe, San Giorgio e Brignole; sono fermate: Darsena, Sarzano e De Ferrari (in futuro anche Corvetto).

Oltre al pannello generale di controllo, ciascun operatore può visionare aspetti specifici della circolazione mediante postazioni, ciascuna dotata di uno o due monitor e collegata ad un computer. Le postazioni operatore possono visualizzare la funzionalità di train describer, ovvero la descrizione della marcia di ciascun singolo treno. Le postazioni in tutto sono 2. Complessivamente gli addetti alla supervisione della metropolitana sono 7 DCT (Direttori Centrali del Traffico) tutti abilitati alla gestione del traffico e a operare anche come DCS-M (Direttori Centrali della Sicurezza e Manutenzione). Dalla sala operativa è inoltre possibile controllare attraverso un gruppo di 16 monitor tutte le telecamere a circuito chiuso installate nelle fermate, nelle stazioni e lungo i binari in modo tale da garantire la sicurezza dei passeggeri nelle stazioni. È inoltre possibile azionare in remoto gli altoparlanti di stazione e dei veicoli per diffondere messaggi all'utenza ed eventualmente scoraggiare eventuali azioni di teppismo (sia contro le persone sia contro le strutture) da parte di malintenzionati.

Condividi questa pagina su: